27 gennaio, la giornata per non dimenticare!

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30/01/2018





Di Vittorio Billera, Azzurra Papalia
#FactoryVenariaReale 
 
27 gennaio, la giornata per non dimenticare! 

È stata una rievocazione vivida, quella della deportazione degli ebrei per le vie del centro storico di Venaria Reale il 27 gennaio. La giornata è stata organizzata dalla Città di Venaria Reale, dal Presidente del Consiglio comunale, dal Comitato della Memoria, in collaborazione con l’ANPI, la Pro Loco, l’associazione Unitre, la Fondazione Via Maestra, la compagnia teatrale “La Bizzarria” il Liceo Juvarra e il Centro Nuova Danza di Settimo Torinese.
La mattinata, coordinata dal regista Riccardo Genovese, con la sfilata della vergogna, sotto gli ordini delle truppe nazifasciste, attraverso viale Buridani, tra la gente al mercato, si è voluto ricordare quando essere ebrei e stranieri era una colpa. Scene di occhi spaventati, passi incerti, mucchio di vestiti abbandonati per privare i deportati della propria dignità, quelle scritte dal regista che ha preso spunto dai racconti della memoria del nonno. “Ma perchè tanto odio?!” Hanno chiesto i bambini delle classi quarte che in questo giorno hanno intonato il Can Can e insieme alle loro maestre hanno scelto la scritta La memoria rende liberi sopra il cancello della Scuola elementare De Amicis al posto del “lavoro rende liberi” che ricorda l’accesso al campo di concentramento di Aushwitz.
Perché ciò non accada più, serve la consapevolezza di appartenere tutti allo stesso genere, quello umano come voluto nella coreografia di chiusura della scuola di danza e dal lancio per aria dei palloncini bianchi.
La giornata si è conclusa al Teatro della Concordia con la mostra fotografica sui confinati omossessuali, vittime dell’Omocausto, “Adelmo e gli altri” di Cristoforo Magistro con AGEDO (Associazione genitori e amici di persone LGBT) e la rappresentazione “Voci della Memoria per parlare di futuro” della compagnia “La Bizzaria” con il gruppo del laboratorio teatrale del liceo Juvarra. Questa serata, sotto l’attenta regia di Adriano Pellegrin, è stata l’occasione per ricordare che l’Olocausto ha toccato non solo gli ebrei ma anche tutti i considerati diversi.
La diversità da sempre spaventa. L’omofobia, il bullismo e il femminicidio sono stati gli altri temi protagonisti della serata.

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