La Venaria proto industriale nell’ultimo lavoro di Franco Manetta
Venaria Reale – Aquilano di nascita, la passione per la sua città d’adozione e lo studio approfondito della sua storia continua anche postuma. Venerdì 24 febbraio 2012 nell’ambito dell’iniziativa “Ci manca un venerdì”, è stato presentato presso il Centro Polivalente Iqbal Masih, il libro di Franco Manetta “L’antico filatoio della seta a Venaria”, edizioni Arca, a cura dell’Associazione Centofiori, con la collaborazione di Maria Savino, Beppe Costamagna, Isidoro Galasso, Mauro Genovese. Il volume, 142 pagine ricco di fotografie, disegni, tratta dello sviluppo delle lavorazioni legate alla trasformazione della seta nel periodo proto industriale del XV e XVI secolo, raccontando gli avvenimenti storici, politici e le dinamiche economiche messe in atto da Carlo Emanuele II. Inoltre si analizzano le importanti innovazioni tecnologiche legate alla lavorazione dei tessuti realizzate proprio nel nostro territorio e le condizioni lavorative e sociali della Venaria di un tempo. Dopo i saluti delle autorità civili, tra cui il consigliere della Provincia di Torino, Salvino Ippolito, l’assessore alla Cultura della Città di Venaria Reale, Fosca Gennari, gli assessori alla Cultura della Città di Collegno, Paolo Maccagno e quello della Città di Settimo, Antonello Ghisaura, si è aperto il dibattito sulla presenza della lavorazione dei tessuti in questo territorio e l’importanza di raccogliere la memoria di quel passato in ecomusei. Esperienze già vive a Settimo col mulino Frediano e a Collegno col villaggio Leumann. Importanti presenze come queste potranno creare un collegamento tra città sedi dei processi di lavorazione e trasformazione di quei materiali che già dal 1600 a Venaria e successivamente a Settimo e Collegno furono centro per il trattamento di tessuti come la seta, la canapa, il cotone. La serata è stata allietata da interventi del poeta venariese Marco Testa con diverse incursioni durante l’incontro. Il libro si può acquistare presso le maggiori edicole e librerie cittadine e il book shop della Reggia. Per ulteriori informazioni sul testo e l’Associazione Centofiori, inviare una mail a beppe.cost@libero.it