“Dal Figurativo all’Espressionismo Astratto”, in mostra al Concordia Piero Masia

masia

19/10/2012

 
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Di Vittorio Billera

 

L’espressionismo astratto di Piero Masia

 

Incontriamo l’artista Piero Masia, da tempo nostro concittadino. Nasce ad Ossi (Sassari) e ad appena vent'anni si trasferisce a Torino per migliorare gli studi umanistici, musicali ed artistici: frequenta la facoltà di Giurisprudenza e successivamente si laurea in Economia e Management - Facoltà di Scienze Manageriali all’Università di Pescara.

 
Masia, come si esprime la sua arte?

La mia arte è varia, spazia dal figurativo all’espressionismo astratto, del genere di Jackson Pollock, con la caratteristica della sgocciolatura. Si parte dal ritratto, dalla natura morta, dal paesaggio e pian piano si scompone la figura, fino ad arrivare all’espressionismo astratto. Infatti da qui il titolo della mia mostra personale: “Dal Figurativo all’Espressionismo Astratto”, che si terrà al Teatro della Concordia, dal 23 ottobre, giorno dell’inaugurazione alle 17,30 e sino al 30 ottobre, con orario 15-18, sabato e domenica compresi, lunedì chiuso, ingresso libero. Venite a vedere la mia arte, sarà l’occasione per capire qual è l’evoluzione del mio stile, fino al dripping.

 
Ci racconti qual è stato il suo percorso artistico.

Ho iniziato a dieci anni con la scultura. Essendo di origini sarde, le figure che vedevo mi ricordavano il mio paesaggio;  i mamuthones, i pastori, le vedove, in specifico “La vedova scalza”. Già nel 1975 feci questo dipinto, poi uscì dopo qualche decennio il libro di Nifoi. Ciò per dire che partii con lo studio di figure, come gli alberi piegati dal vento, tipici di quel territorio battuto dal maestrale, prima nel figurativo moderno e poi nella scomposizione.

Ha poi intrapreso altre avventure. Quali sono?

Nel 1974 con la collaborazione di altri pittori, Zagami, Lo Curto e Tositti, è nata l’esperienza del circolo artistico “Il Pennellaccio”. Molto entusiasmo iniziale, con esposizioni nel centro di Torino, con nomi del calibro di Paolucci, Menzio, Pontecorvo, Gazzera. Ciò ci ha spinti a cercare un confronto costruttivo sull’arte di quel periodo. Con l’avvento di internet, nel 1999 ho avuto l’idea di proporre una galleria virtuale di artisti, Artecity, la città dell’arte. Da questa intuizione è stato possibile far conoscere in tutto la mia arte e quella dei pittori presenti nel sito. Un’idea che ha il riscontro di artisti di fama, come Pulli, Miglietta, Tagliaferro. Tutti pittori validi che spaziano nei vari generi.


Piero Masia ha l'atelier a Torino.

Info: www.pieromasia.it

 
 

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