VENARIA - Sono passati 64 anni dalla scelta referendaria del 2 giugno del 1946, data in cui gli italiani scelsero di darsi una forma di governo repubblicana.
La città di Venaria ha celebrato anche quest’anno questa solenne festa nazionale. Il corteo cittadino ha sfilato per le principali vie di Venaria, la banda in testa, seguita dal sindaco e da vari membri dell’amministrazione comunale, dall’Anpi e da altre associazioni cittadine, ha reso omaggio ad alcune lapidi partigiane. Sfilando poi lungo viale Buridani si è attestato nella piazza del municipio per il solenne alzabandiera.
Successivamente il corteo si è riunito nella sala del consiglio dove al discorso del presidente del consiglio Renna, che ha lamentato una scarsa partecipazione popolare per una festa che dovrebbe avere lo stesso valore e la stessa partecipazione di altre feste analoghe come il il 4 ed 14 luglio per americani e francesi, sono seguiti gli interventi del professor Luigi Ronga e del sindaco Giuseppe Catania: <<La carta della costituzione è la carta di ognuno di noi, della nostra libertà e dei nostri diritti – ha esordito il sindaco Catania>>.
Lo storico Luigi Ronga ha invece messo in evidenza la “fatica” della democrazia: <<La democrazia richiede impegno e partecipazione, responsabilità individuale e sociale, senso della giustizia>>.
La cerimonia si è poi conclusa con la consegna ai 3 neo diciottenni di una copia della Costituzione, della carta di Chivasso - importante documento firmato da autorevoli esponenti della resistenza antifascista piemontese nel dicembre del 1943 – ed una copia dello statuto della città di Venaria.