È uno dei nostri partigiani, Nevio Fabbris, personaggio simbolo di una città che ha dato molto alla Resistenza, in termini di lotta, in termini di vite. Con la sua più recente opera letteraria “Un partigiano ricorda”, edizioni Ananke, presentato al pubblico lo scorso 28 gennaio, in un' affollatissima sala del Consiglio comunale, con relatori, oltre al sindaco ed al presidente del Consiglio comunale, anche l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il presidente della Fondazione Via Maestra Giorgio Vincenti, il presidente provinciale Anpi, Gino Cattaneo e Santino Tatano, curatore di una prima edizione del libro. Tra gli altri anche l'immancabile Gianni Santin, presidente della sezione cittadina dell'Anpi, che ha salutato pubblicamente Nevio Fabbris, commosso per l'esito della serata. Ma chi è Nevio Fabbris? Nato a Bottrighe, in provincia di Rovigo, il 30 aprile 1925, ancora in fasce si trasferisce a Venaria Reale, dove dal 18 novembre 1926 vive. Personaggio poliedrico, artista a tuttotondo, pubblica quest'opera che comprende i diversi lati artistici della sua persona: la pittura, il racconto, la poesia. Un'opera completa, che è la sintesi di una vita dedicata alla ricerca della Libertà, sempre in lotta, anche oggi, alla veneranda età di 85 anni. Con grande determinazione a sessant'anni consegue la licenza media, frequentando le “150 ore”. Teatro della sua partecipazione attiva alla Lotta di Liberazione è la Valle di Viù, nella 19^ Brigata Garibaldi “Eugenio Giambone”, al comando di Rolandino. Per quarant'anni, lavorando in diverse aziende, ha svolto attività sindacale nella Fiom-Cgil, pagando di persona anche questa scelta. Con la moglie Ida Albertin condivide la vita da 60 anni, storia di un grande amore condiviso per la Libertà.
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