Alpignano riscopre le sue tradizioni: il Palio dei Cossot

palio cossot alpignano

31/07/2009

Di Guido Ruffinatto
 
Il Palio dij Cossòt rinnova la sua magia.
Al Talle il palio 2009
 
ALPIGNANO – Si passa il ponte, seguendo le truppe piemontesi del conte Provana che si arrampicano per difendere il bastione di Alpignano dagli attacchi dell’esercito francese del De La Croix. C’è odore di zolfo nell’aria, i colpi dei moschetti si alternano ai tuoni delle bombarde. Qualche bimbo, sulle spalle del padre sussulta allo scoppiare dei colpi. Uno stand di birra artigianale dà ristoro agli assetati lungo la salita di acciottolato che porta alla piazza. La scena è ormai pronta.
Il decennale del Palio dij Cossòt di Alpignano è preceduto dalla fedele ricostruzione degli scontri in armi fra gli eserciti piemontesi e francesi sul finire del ‘700. La folla si accalca all’imbocco di piazza della Parrocchia affascinata dai costumi dei figuranti e dall’aria di festa paesana. Per le strade appassionati cultori ricostruiscono e mettono in scena gli antichi mestieri medievali: il fabbro, il tornitore, la tessitrice. Gli antichi falegnami che producono balocchi e giochi in legno, arcieri antichi e moderni.
L’intero centro storico è in festa. La parata dei gruppi storici chiude la prima fase dell’ultima giornata del Palio. C’è fremente attesa per la corsa: i corridori del Talle, del Sassetto, del borgo San Giacomo e del borgo Vecchio nei loro costumi tradizionali, aspettano l’inizio. I giudici di gara stanno riempiendo le zucche.
Il Palio è una corsa che abbina resistenza fisica – lungo un percorso che prevede salite e discese – e destrezza: bisogna portare due lunghe aste da cui pendono due zucche ciascuna, svuotate, essiccate e riempite d’acqua, cercando di versarne il minor quantitativo possibile. Il borgo che riesce ad abbinare il miglior tempo sul percorso, alla maggior quantità d’acqua trasportata, vince il palio.
Uomini e donne, giovani e meno giovani formano la staffetta che corre lungo il percorso cittadino.
 
La partecipazione dei cittadini è stupefacente, il tifo da stadio. Conclusa la pesa delle zucche parte la prima staffetta, notizie che volano di bocca in bocca riportano i tempi parziali. Il Talle ha passato in testa il primo intertempo, seguito a pochi secondi dal Sassetto, da San Giacomo e dal Borgo Vecchio. Gli atleti cercano d mantenere un’andatura spedita, ma anche di versare meno acqua possibile. Il caldo è torrido, le salite fiaccano le gambe. Più di uno staffettista, alla conclusione del suo turno, stramazza al suolo ansimando come un mantice. L’estenuante attesa si conclude solo dopo la pesa definitiva: il Talle conferma il piazzamento e si aggiudica il Palio. La piazza è in subbuglio, il Conte Provana e la sua duchessa, provvidamente liberata dalle grinfie del De La Croix, si complimentano con gli atleti ed i rappresentanti del borgo. Il Palio è stato assegnato e la piazza lentamente si svuota per far posto ad una notte di festeggiamenti.

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