“Tre chiodi”, monologo a tre voci intorno ad un crocifisso

tre chiodi

06/07/2011

 
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Di Vittorio Billera

 
Con devozione, “Tre chiodi”.
 
Rappresentata alla Chiesa di San Francesco la pièce teatrale di Scibetta
 
Venerdì 10 giugno 2011 si è tenuto presso la chiesa di San Francesco, lo spettacolo “Tre chiodi”, monologo a tre voci intorno ad un crocifisso, realizzato dall’associazione “Turibolo”, di Venaria Reale, in collaborazione con la compagnia teatrale Onnetempo, dell’associazione artistica ArteFare, ed I Retroscena, anch’esse di Venaria. Scritto da Fabio Scibetta, è la storia del Santissimo Crocifisso, oggetto di culto a cui la comunità di Castronovo di Sicilia, città gemellata con la nostra, è devotissima. Prima dello spettacolo, abbiamo incontrato ed intervistato l’autore dell’opera, Fabio Scibetta, Saverio Mercadante, dell’associazione culturale “Venaria Reale - Castronovo di Sicilia ing. Tirrito” e Alessandro Alfonzo, presidente del Consiglio comunale di Castronovo di Sicilia, ospite in quei giorni della Città di Venaria Reale.

 
Note sul SS. Crocifisso di Castronovo di Sicilia e sulla Festa del 3 maggio
 
Il Crocifisso in legno di ciliegio, conservato nella Chiesa Madre di Castronovo, era probabilmente conservato nella vecchia Chiesa Madre sul colle di San Vitale. Risale al 1300 e nel corso del tempo è stato soggetto a varie ridipinture. Nel 1977, il team di restauro supervisionato dal prof. Colucci ha rimosso le varie sovrapposizioni, riportando il Crocifisso al suo stato originario. Si hanno notizie della festa del SS. Crocifisso dalla seconda metà del Cinquecento. L’origine è legata alla vita contadina, momento propiziatorio  per una buona annata. Si tornava dalle campagne e le famiglie si riunivano per i tre giorni della festa che culminava appunto il 3 maggio, con la processione. La festa rispetta lo stesso programma da secoli. Alle 7 del mattino comincia la “maschiata”, una scarica di fuochi d’artificio sparati dal colle di San Vitale; poi la banda musicale percorre l’intero paese addobbato con luminarie e festoni, e anche i “tammurinara”, i tamburini ad accompagnare i “cassieri”, cioè coloro che si occupano della raccolta delle offerte per la festa. Sul sagrato della chiesa si riuniscono le varie statue conservate nelle altre chiese del paese, ogni statua accompagnata dai devoti o da sorta di corporazioni, ad esempio San Giuseppe viene portato a spalla dai falegnami. Poi arrivano il gruppo scultoreo dell’Annunziata, opera del Quattrocento, portata  a spalla da almeno 40 bambini e dall’imponente gruppo ligneo del San Giorgio con il drago. Inizia la processione, ad aprirla è la statua del patrono, San Vitale, poi i vari santi che possono arrivare anche a trenta, lo stendardo, un lunghissimo crocifisso, portato da una persona a turno (solo coloro che si chiamano Vitale possono portarlo), che richiede equilibrio a causa delle dimensioni. Ed infine l’arca del Crocifisso, una macchina processionale pesantissima che racchiude la statua come una sorta di baldacchino. L’arca o bara, percorre il paese lentamente, arrivando all’inizio, verso i campi, dove con sforzo enorme, i portatori che indossano una pettorina rossa, lo fanno “correre” per un breve tratto in salita, per benedire i campi. Dopo una pausa, per far riposare i portatori incitati con ovazioni e applausi, il Crocifisso riparte per un breve tratto danzando, accompagnato dalla banda musicale, dondolando a tempo di musica, operazione difficilissima. Il tutto termina a tarda notte, di nuovo nella chiesa Madre, con la benedizione e i fuochi d’artificio.
Lo spettacolo proposto voleva rendere omaggio a questa immagine che racchiude il meglio di Castronovo, portando il Crocifisso, ai castronovesi di Venaria. La scena finale, infatti, si conclude con la proiezione della sagoma del Crocifisso sull’abside della chiesa di San Francesco.
In occasione delle celebrazioni del 3 maggio di quest’anno, lo spettacolo è stato rappresentato all’interno della Chiesa Madre stessa, proprio sotto il Crocifisso. Ospitati dal parroco Don Onorio Scaglione e dal Comitato del SS. Crocifisso, in particolare da Totuccio Locicero che, dopo sette anni di lavoro, ha realizzato la nuova bara inaugurata per l’occasione.
 
“Tre chiodi”
Con  Chiara Giovara, Marco Perazzolo, Piero Scibetta
Musiche di Michele e Francesco Partipilo e Iris Fistarollo.
Tecnico luci audio: Donato Terrameo
Scritto e diretto da Fabio Scibetta.
 
 
 

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