Di Vittorio Billera
INSIEME PER GESÙ
Sembrerà un po' strano, il Santo Natale a febbraio, ma l'occasione è per presentare “La Sacra rappresentazione della Natività di Nostro Signore”, rappresentata dall'Associassion Piemontèisa, sezione di Venaria Reale, che coinvolge una trentina di persone del gruppo folkloristico. Il filmato in visione risale alla performance proposta il 19 dicembre 2010 nella Parrocchia di Santa Maria Annunziata di Venaria Reale. Nell'occasione, il testo dall'originale stesura in piemontese, è stato proposto al pubblico in italiano. Notevole il successo riscontrato dal gruppo, tanto che molteplici sono le date in cui l’Associazione ha proposto È stato scritto dal poeta piemontese Costantino Nigra, nato a Villa di Castelnuovo oggi Castelnuovo Nigra, l’11 giugno 1828. Già allora, il filologo e poeta Nigra, fiutò l’importanza storica e culturale del teatro popolare religioso, molto diffuso nei borghi di montagna della sua valle e raccolse vecchi testi manoscritti di quel teatro religioso che ormai stavano perdendosi nella memoria. Il testo da cui è tratta la rappresentazione, fu pubblicato nel 1894 con altre opere, fra cui “La Passione in canavese”. Andrea Flamini, fondatore dell'Associassion Piemontèisa, l'ha rielaborato, sempre in piemontese, adattato per il teatro e da circa trenta'anni viene rappresenta in modo itinerante nelle varie chiese del Piemonte in occasione del Santo Natale. L’Associassion Piemontèisa sezione di Venaria Reale intende diffondere la cultura del folklore, una delle espressioni più genuine della vita di un popolo. La stessa etimologia del termine folklore è l’insieme di “Folk” che in inglese significa “popolo” e “lore” scienza. La parola folklore è stata coniata nel 1846 dal celebre archeologo britannico Guglielmo Giovanni Thoms (morto nel 1885) ed eleva a statura artistica tutto l’insieme delle tradizioni, dei canti, delle favole, delle leggende, ecc.
Alcune curiosità sul tema. Jean Jacques Rousseau affermava che “le antiche usanze, quelle a cui è collegato il nostro cuore e il nostro sentimento, sono un vero e proprio tesoro che, una volta perduto, non si trova più”. E ancora: “sono le tradizioni che cementano la vita e la fanno degna di essere vissuta” eanche “un popolo, il popolo può e deve trovare in sé quel io naturale che si riflette nei suoi usi e costumi ”. Ed infine, tratto da “L’Italia delle Italie”, di Tullio De Mauro: “cultura non è il solo quadro di Andrea del sarto o il Palazzo dei Diamanti, ma anche ciò che si affida a tradizioni, gesti, parole; cultura non è solo ciò che qualche bennato dipendente pubblico decide di qualificare come bello o con più sofisticate varianti di tale aggettivo, ma ogni prodotto dell’umano operare”.
Info: http://www.asspiemonteisa.it/