Dal Daviso al Jervis attraverso uno splendido e inedito sentiero

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12/03/2012

 
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Di Vittorio Billera

Dal Daviso al Jervis attraverso uno splendido e inedito sentiero

Il “Duca degli Abruzzi” offre nuovi orizzonti delle Alpi Graie

Venaria Reale - Le sezioni del Club Alpino Italiano di Ivrea , proprietaria del rifugio Gulielmo Jervis in valle dell’Orco, e quella di Venaria Reale, gestore del rifugio Paolo Daviso in val Grande di Lanzo, hanno ripristinato il sentiero che collega le due valli ed in particolare i due rifugi tramite il valico del Colle della Piccola.

Il progetto, attraverso la manutenzione e il potenziamento della segnaletica dei sentieri interessati ad unire i due rifugi, si propone di contribuire a valorizzare l’area attorno al massiccio delle Levanne, dall’alta valle dell’Orco all’alta val Grande di Lanzo, che, per storia, ambiente geografico, geologico, faunistico e culturale meriterebbe molto più di quanto sia la sua attuale frequentazione da parte del turismo escursionistico ed alpinistico. Il sentiero interessato sarà intitolato al duca Luigi Amedeo di Savoia “Duca degli Abruzzi”, il quale nel mese di luglio e agosto del 1892, trascorse con Francesco Gonella, presidente della sezione Cai di Torino, un periodo a Ceresole Reale dove, accompagnato dalla guida ceresolina Battista Rolando e da suo fratello Bartolomeo come portatore, scalò, passando dal colle Perduto, la cime della Levanna Orientale e quella Centrale. Il percorso, nell’area Canavesana, totalmente nel Parco del Gran Paradiso, parte dal rifugio Jervis posto alla quota di 2250 m passa dall’Alpe di Nel, al colle di Nel a 2551 m per poi scendere al lago di Dres 2087 m e di qui risalire al colle della Piccola a 2698 m. I sentieri coinvolti, appartengono alla rete sentieristica regionale settore 5 (valle dell’Orco) e sono il 531, il 526, il 525 ed il 521. Il rifugio Jervis, inaugurato il 21 luglio 1946, è ubicato al centro della stupenda conca del piano di Nel, ed è la base per effettuare escursioni e traversate nel gruppo delle Levanne. È raggiungibile partendo dalla frazione Chiapili di Sotto, tramite un facile sentiero immerso in un splendido bosco di larici e abeti con possibilità di vedere animali tipici della zona. Tra gli itinerari alpinistici che si possono effettuare con partenza dal rifugio, i più interessanti sono: la Levanna Centrale (3619 m), la Levanna Occidentale (3593 m) e la Levannetta (3439 m); tra le escursioni si segnalano: la Cima delle Fasce (2854 m) e il rifugio Leonesi (2909 m). Nell’area val Grande di Lanzo, il sentiero Duca degli Abruzzi parte dal rifugio Paolo Daviso a quota di 2280 m, attraversa  il Colle di Fea a 2608 m e dopo un lungo traverso raggiunge il Colle della Piccola a 2698 m. Il sentiero coinvolto appartiene alla rete sentieristica regionale settore n. 3 (val Grande, Tesso e Malone) ed è il n. 315a. Situato nell’alto vallone della Gura, anfiteatro terminale dell’alta val Grande di Lanzo, il rifugio Paolo Daviso è stato inaugurato nel 1928. Di proprietà della sezione Cai di Torino, è gestito dal 1962 dalla sezione di Venaria Reale, di cui quest’anno si festeggiano i 50 anni di gestione. Raggiungibile da Forno Alpi Graie (1220 m) tramite il sentiero n. 315 in circa 3 ore. Costituisce la base ideale per le attività escursionistiche e alpinistiche nell’ambito dei gruppi Gura-Martellot , attraverso il Col di Fea, nel gruppo delle Levanne. Le mete alpinistiche più interessanti sono: la Levanna Orientale a 3555 m , la Punta Girad a 3262 m, attraverso il canale e il colle omonimo, la Punta Clavarino a 3260 m, la Punta Martellot a 3452 m e altre varie punte di notevole difficoltà alpinistiche. Vi sono buone possibilità di effettuare escursioni di grande interesse, come il giro ad anello attraverso il Passo delle Lose, raggiungere il bivacco Fassero in val di Sea e scendere a Forno Alpi Graie, la salita al ghiacciaio del Mulinet, posto ai piedi dell’imponente parete est dell’Uja di Mezzenile. Le Sezioni del CAI di Ivrea e di Venaria Reale si augurano che il “Sentiero Duca degli Abruzzi” incrementi la frequentazione, sì dei Rifugi, ma soprattutto la frequentazione alpinistica ed escursionistica in quelle montagne delle Alpi Graie che fanno da testata alla valle dell’Orco e alla val Grande di Lanzo. Si augurano altresì che il video che segue susciti curiosità e voglia di conoscere e scoprire i meravigliosi anfiteatri di ghiaccio e roccia che circondano i rifugi; susciti curiosità e voglia di conoscere il gipeto che sorvola le cime, lo stambecco che al mattino fa capolino dietro le rocce, il camoscio che ti osserva da lontano, l’ermellino o la marmotta che “risiedono” vicino al rifugio.

 
 
 
 

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