Il presidio in piazza Annunziata per i problemi dell'Ospedale di Venaria

presidio ospedale

19/12/2012

 
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Di Vittorio Billera
 

Il presidio in piazza Annunziata per i problemi dell’Ospedale di Venaria

 

Venaria Reale - Sabato 15 dicembre alle ore 10.00 in piazza Annunziata, vi è stato un presidio a sostegno dell'Ospedale di Venaria Reale. Presenti all’incontro pubblico, circa un centinaio tra cittadini, rappresentanze sindacali e gran parte della Giunta comunale della Città di Venaria Reale, consiglieri comunali e anche Sindaci dei Comuni del Distretto sanitario (Collegno, Alpignano, Druento, La Cassa, San Gillio, Givoletto, Val della Torre, Pianezza e Grugliasco), i Comitati di Quartiere e le rappresentanze sindacali. Il presidio si è trasformato poi in manifestazione, portando il corteo, attraverso via Mensa, al mercato di viale Buridani, con in testa i rappresentanti delle Città del Distretto sanitario, che hanno distribuito ai cittadini la lettera aperta inviata al presidente della Regione Piemonte Cota. L’assessore alle Politiche Sociali della Città di Venaria Reale,  Giulio Capozzolo dichiara ai nostri microfoni «Quanto espresso nella lettera aperta, mette in risalto le criticità della questione sanitaria in un territorio che sempre più ha difficoltà ad avere risposte in merito, da parte della Giunta Cota».

 

LETTERA APERTA DEI SINDACI DEL DISTRETTO SANITARIO

 

Signor Presidente,

siamo fortemente preoccupati per le comunicazioni di qualche giorno fa che l’Assessore Monferino ha trasmesso nella Quarta Commissione Regionale, tra le quali veniva indicata la chiusura dell’Ospedale di Venaria.

La rilocalizzazione dell’Ospedale di Venaria Reale, prevista dall’Accordo di Programma sottoscritto nel 2009 dalla Regione Piemonte con la Città di Venaria Reale e l’A.S.L. TO3 Collegno-Pinerolo, rispondeva agli obiettivi di riequilibrio della distribuzione dei posti letto e di semplificazione dell’accesso alle prestazioni di ricovero per i cittadini. Un obiettivo essenziale, a nostro parere, per garantire ai cittadini dell’area nord ovest di Torino, le stesse possibilità di accesso alle prestazioni ospedaliere garantite ai residenti nell’area sud del capoluogo, nella quale i presidi ospedalieri sono più capillarmente diffusi sul territorio.

La Regione Piemonte si era perciò attivamente impegnata nel garantire la rilocalizzazione della struttura venariese; impegno ancora confermato nel febbraio del 2011 quando la Conferenza di Servizi ha approvato il progetto preliminare del 1° lotto funzionale e funzionante del nuovo ospedale, i cui lavori sono stati appaltati, ma non ancora iniziati. A questo punto ci chiediamo se la Regione Piemonte intende ancora tener fede ai propri impegni facendo partire subito i lavori, investendo i 18 milioni di Euro già disponibili per il 1° lotto del nuovo ospedale.

Presidente, Le ricordiamo che a seguito della Conferenza di Servizi, l’allora Assessore Regionale alla Sanità, Caterina Ferrero, in una lettera spedita al Ministero per il mantenimento dei relativi fondi, tra le altre cose, scriveva dell’Ospedale di Venaria “L’attività svolta è rilevante… (omissis)…tanto che il venir meno delle attività svolte presso questa sede ospedaliera comporterebbe gravi scompensi al sistema”.

Ora con il nuovo Piano Sanitario Regionale, la Regione Piemonte rinnega la sua stessa politica sanitaria: a fronte del riordino dei Distretti dell’A.S.L. TO3, che passeranno da 9 a 4, con la creazione di un grande distretto di Collegno-Venaria con ben 175.000 abitanti, il territorio si vede chiudere l’unico ospedale presente prevedendo in cambio un Centro di Assistenza Primaria con poliambulatorio. Il Distretto più popoloso dell’A.S.L. TO3 sarebbe anche l’unico a non avere un Presidio Ospedaliero di Base, costringendo 175.000 abitanti a convergere per qualsiasi prestazione di ricovero verso l’Ospedale di Riferimento (1° Livello) di Rivoli.

175.000 abitanti che a questo punto, senza un Ospedale di Base, avrebbero sicuramente meno possibilità di curarsi sul territorio rispetto alle altre zone dell’area metropolitana.

Siamo preoccupati perché le decisioni contenute nel Piano Sanitario Regionale proposto non hanno tenuto conto delle esigenze di questo territorio: l’Assessore Regionale Monferino è rimasto “sordo” alle nostre numerose richieste di incontro prima e dopo l’approvazione del Piano, rifiutando un confronto con i rappresentanti del Distretto.

Siamo preoccupati perché la Regione Piemonte, prevedendo la chiusura dell’Ospedale di Venaria, priva un territorio già povero di servizi sanitari di una struttura indispensabile, rendendo più difficile l’accesso alle cure sanitarie per i cittadini di questo Distretto.

Siamo preoccupati perché la Regione Piemonte, con questo Piano Sanitario, non garantisce nel nostro Distretto nemmeno il rispetto degli standard dell’organizzazione ospedaliera stabiliti dal Decreto Balduzzi che prevede per i distretti tra 80.000 e 150.000 abitanti, come il nostro, la presenza di un presidio ospedaliero di base, (come l’Ospedale di Venaria), oltre a quello gerarchicamente superiore, di 1° livello, per un’utenza tra 150.000 e 300.000 abitanti, funzione che per noi ricoprirebbe l’Ospedale di Rivoli.

Presidente Cota, Lei ha dichiarato un’opposizione durissima all’applicazione del Decreto Balduzzi, e di questo siamo contenti; peccato però che non possiamo essere altrettanto contenti del suo Piano Sanitario Regionale, che, se attuato, nel nostro Distretto comporterebbe tagli e riduzioni ancora peggiori.

In un momento di crisi economica come quella che il nostro Paese sta vivendo, è innegabile il bisogno di razionalizzare la spesa ma questo può e deve essere fatto con l’obiettivo di offrire una rete sanitaria omogenea in tutti i territori e senza aggravare ancora quegli squilibri, già esistenti, nella distribuzione degli ospedali.

Presidente, se ci dà la disponibilità, siamo pronti ad incontrarla e a discutere nel merito con Lei. Nel frattempo La invitiamo a voler rivedere la decisione che riguarda la chiusura del nostro Ospedale perché siamo convinti che si possa razionalizzare la spesa e riformare la sanità con un po’ più di equità e soprattutto non a spese della salute di una parte dei cittadini dell’area metropolitana.

In attesa di una Sua certa convocazione per un incontro, porgiamo distinti saluti.

 
I Sindaci del Distretto

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