Primi laureati italiani in Conservazione e Restauro dei beni culturali
Venaria Reale - Giovedì 22 novembre scorso, nell’Aula Magna Giovanni Urbani del Centro di Conservazione e Restauro, si è tenuta la cerimonia di proclamazione dei primi dodici laureati del corso interfacoltà in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, alla presenza del Rettore dell’Università, Prof. Ezio Pelizzetti, del Presidente del Centro per la Conservazione e Restauro Luigi Quaranta e del Presidente Interfacoltà Oscar Chiantore. Il tutto è avvenuto per la prima volta sul territorio di Venaria, una città che cambia, inequivocabilmente anche in questo modo, con l’Università che ha scelto Venaria per uno dei corsi di studio in materia tra i migliori in assoluto. Il Corso di laurea interfacoltà (Facoltà di Lettere e Filosofia e Scienze MFN) in Conservazione e Restauro dell’Università di Torino, realizzato in convenzione con la Fondazione Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, è stato il primo corso universitario di questa disciplina ad ottenere l’accreditamento dalla preposta commissione interministeriale. Dichiara Alberto Vanelli, direttore del CVC La Venaria « Avviato per la prima volta in Italia, nell’anno accademico 2005-2006 è un percorso formativo, innovativo sia per le modalità di attuazione, sia perché l’Università non era mai stata, fino ad allora, coinvolta nella formazione dei restauratori. Ora sono disponibili i primi professionisti laureati in restauro in Italia a conseguire il titolo accademico di restauratore – conservatore di beni culturali, che garantisce anche l’abilitazione alla professione». È un percorso che ha affiancato alla didattica universitaria, la ricerca scientifica, storico-artistica, metodologica, sui materiali e l’attività pratica sulle tecniche del restauro in un programma che prevede la stretta collaborazione di docenti, ricercatori universitari, restauratori, storici dell’arte e operatori scientifici. Gli studenti hanno svolto le attività pratiche di restauro in laboratori specializzati e in cantieri, su opere e manufatti che almeno per l’ottanta per cento dei casi sono sotto tutela dei Beni Culturali, grazie all’intensa collaborazione con le Soprintendenze territoriali dei diversi settori che hanno permesso di raggiungere risultati qualificanti per gli studenti, i docenti e le strutture coinvolte nei progetti conservativi.