Servizio di Vittorio Billera
Cambio di comando al 34° Aves Toro
Venerdì 22 luglio scorso si è svolta all’eliporto “Mario Santi”, sede del 34° Gruppo squadroni Aviazione Esercito (Aves) “TORO”, la cerimonia di avvicendamento del Comandante. Una cerimonia sobria, com’è nello stile e nel modo di operare dei baschi azzurri. Il Tenente Colonnello Emiliano Pellegrini ha ceduto il comando al pari grado Corrado Motta. La cerimonia è iniziata alle 10,30 con i militari schierati, agli ordini del comandante Pellegrini. Hanno poi fatto ingresso nel campo d’azione della cerimonia, le bandiere delle associazioni d’Arma e di Volontariato presenti, tra cui la sezione Anmi, Marinai d’Italia, del gruppo Mario Cagnassone, l’associazione nazionale Alpini, i bersaglieri della Gildo Rebeschini, la protezione civile della Regione Piemonte ed il gonfalone della città di Venaria Reale. Alla presenza del Colonnello del 4°Reggimento “ALTAIR” Pier Luigi Verdecchia, è poi iniziata la cerimonia del cambio del Comandante. Il tenente colonello Pellegrini lascia dopo 4 anni il comando per un incarico alla base Nato di Solbiate Olona, in provincia di Varese. «Un grazie va ai miei uomini che più volte sono stati impegnati in operazioni di soccorso sia diurne sia notturne, rese possibili grazie alle capacità di poter operare con l’ausilio di sistemi di visione notturna - commenta Pellegrini- un sentito grazie va anche a Venaria Reale e al Piemonte che hanno visto ogni giorno il cielo solcato dai nostri elicotteri».
Roberto Falcone, sindaco della Città di Venaria Reale (erano presenti anche i sindaci di Sangano, Agnese Ugues e Pianezza, Antonio Castello), ha ricordato come la base sia non solo un punto strategico per l’esercito, ma è importante per l’erogazione dei servizi in caso di emergenza. Dopo le voci di una probabile chiusura del Mario Santi, il primo cittadino commenta «Pensare di chiuderla mi sembra assurdo, l’efficienza di questa unità che è operativa anche nel settore della protezione civile, in attesa del piano riorganizzativo dell’Esercito. La nostra Amministrazione si batterà in ogni sede per difendere questa importante sede strategica militare, utile soprattutto in caso di calamità naturali. Ulteriori servizi all’interno della base – come avvenuto in occasione di tutte le alluvioni, che negli anni '90 e ad inizio del nuovo secolo hanno caratterizzato il nostro Piemonte – e anche per evitare le ripercussioni che potrebbe avere sulle famiglie di questi lavoratori».
Un trasferimento della base venariese significherebbe che tutta l’Italia nord ovest resterebbe senza base elicotteristi e saranno a rischio i servizi di protezione civile oltre ai voli notturni per le emergenze sanitarie: non è una questione di campanile, ma un allarme che metterà a rischio la sicurezza di molti milioni di abitanti. Qualora fosse chiusa la base di Venaria Reale, in caso di calamità naturale o in caso di allarme incendi tutto il nord ovest dell’Italia sarà privo di una base operativa posizionata in maniera strategica per supportare la Brigata Alpina Taurinense, la scuola militare alpina della Valle d’Aosta, il comando Nato di Solbiate Olona (Varese), che dovrebbero così appoggiarsi ai reparti volo di Bolzano o Rimini, con evidente incremento dei costi e di efficienza e tempestività per svolgere i vari interventi.