Servizio di Vittorio Billera
Dopo 240 anni, la monumentale statua d’Ercole è tornata restaurata nei Giardini della Reggia Dopo circa 240 anni la monumentale statua dell’Ercole, l’ultima imponente opera esistente originale della Venaria Reale che si conosca, «
avanzo della famosa fontana che eravi nel [suo] Real giardino» (così G.L. Amedeo Grossi già la descrive a fine Settecento, quando si trovava danneggiata alla Villa del Capriglio nella collina torinese), è tornata nei suoi aulici luoghi d’origine, grazie al prezioso intervento della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino che ne ha finanziato l’accurato restauro permettendone il recupero e la ricollocazione nei Giardini della Reggia.
L’Hercole Colosso, 3 metri e 20 cm di altezza e i lavori di restauro sono stai presentati mercoledì 24 novembre scorso in una conferenza stampa presso la Sala di Diana alla Reggia di Venaria. Tra i relatori erano presenti Paola Zini presidente del Consorzio La Venaria, il direttore Mario Turetta, il presidente della Consulta di Torino Maurizio Cibrario, il sindaco di Venaria Reale Roberto Falcone e l’assessore alla Cultura Antonella d’Afflitto, l’architetto Gianfranco Gritella e la supervisione scientifica di Clelia Arnaldi di Balme. Tra il pubblico era presente anche il presidente del Consiglio comunale della Città di Venaria Reale, Andrea Accorsi.
Il complesso restauro, realizzato dal Laboratorio Persano Radelet di Torino e da Mario Catella con il contributo della Consulta, ha consentito al Consorzio La Venaria Reale di programmarne lo storico ritorno, affidando all’arch. Gianfranco Gritella la progettazione dell’allestimento previsto per ora presso il parterre dell’Allea di Terrazza del Parco alto.
La statua dell'Ercole Erano stati gli studi di Paolo Cornaglia a metà anni Novanta a confermare che il colosso di marmo presente alla Villa del Capriglio almeno fino agli anni Cinquanta e successivamente custodito nei magazzini di Palazzo Madama a Torino, fosse la stessa statua d’Ercole realizzata nella seconda metà del Seicento da Bernardo Falconi per ornare l’omonima fontana dei giardini castellamontiani della Venaria.
All’epoca questi si presentavano come un crescendo impressionante di statue, busti, telamoni, piramidi, vasi, mascheroni (oltre 300 manufatti in pietra, ben raffigurati nelle incisioni del
Theatrum Sabaudiae) poi progressivamente smantellato e demolito tra il 1700 e la metà del secolo per opera consapevole degli architetti di corte, artefici ed interpreti di un rinnovato gusto culturale.
La statua si trovava ancora a Venaria nel 1776 (non più però presso la Fontana, ormai inesistente, ma in locali di ricovero): nel corso delle vicende relative alla cosiddetta “diaspora” dei beni marmorei della Reggia, fu destinata dai conti Melina di Capriglio, nobile famiglia con importanti incarichi a corte, alla loro villa nella collina torinese appunto, per poi essere trasferita a Palazzo Madama nei primi anni Sessanta.
La statua dell’Ercole sorgeva al centro della maestosa Fontana, in un autentico scenario incantato, fatto di selve di marmo e giochi d’acqua, che così descrisse Castellamonte: «O’ portento dell’Ingegno, ò stupore dell’Arte, ò meraviglia dell’uno, e dell’altra […]. Da ogni parte l’Arte gareggia con la Natura», presentandolo come il luogo che lo stesso duca Carlo Emanuele II volle concepire fra più eccelsi della Venaria «epilogando in questo Fonte intitolato dell’Hercole tutto quello possa essere di delitioso, e di ricco [con] la superba Statua […] di marmo di altezza doppia al naturale, con la spoglia del Leone sopra le spalle, e Clava alla mano, in atto d’uccider l’Hidra, ogni cosa di bronzo, che formandoli attorno con li sette capi un’artificiata corona dall’acqua, che copiosa esce dalle loro lingue (maestrevolmente tessuta in tela) ne vien formato un ben unito Padiglione».
Il ritorno della statua dell’Hercole Colosso, concessa in comodato al Consorzio La Venaria dalla Fondazione Torino Musei – Palazzo Madama, è destinato ad arricchire in modo permanente le attrazioni della Venaria, in questo caso più che mai contestuali e rappresentative del grande connubio storia, arte e natura che è tornato a caratterizzare la Reggia ed i suoi Giardini.
DOVE
Giardini della Reggia, Allea di Terrazza del Parco alto
QUANDO
Dal 24 novembre 2015 al 7 febbraio 2016
COME
Compreso in tutti i
biglietti d’ingresso
Info:
www.lavenaria.it