I Canestrelli di Altessano nel Paniere dei Prodotti Tipici provinciali

canestrello

09/07/2010

 
Di Vittorio Billera

I CANESTREI DI AOTSAN NEL PANIERE DELLA PROVINCIA DI TORINO

Un prodotto povero degno di una grande tradizione. È il Canestrello di Altessano, che dal 5 luglio, con la presentazione ufficiale in una conferenza stampa, fa parte a pieno titolo, dell’albo dei prodotti tipici del Paniere
della Provincia di Torino. << Siamo orgogliosi di questo – afferma il sindaco Giuseppe Catania. Grazie alle sapienti mani del maestro pasticciere Luigi Barbero, da ora in poi, i nostri canestrelli saranno esportati in tutta Italia >>. L’ufficializzazione del prodotto ha visto, tra gli altri, la presenza dell’assessore provinciale all’Agricoltura, Marco Balagna, che ha messo in evidenza quanto sia importante il lavoro che svolgono le tante Pro Loco. Ed è proprio grazie alla ricerca della Pro Loco di Altessano-Venaria, espressione del borgo più antico della Reale, che si è giunti a questo importante riconoscimento. Come recita un verso del poeta piemontese Giovan Battista Ughetti nel 1926...mangè ii “canestrelli” (canestrei) propi ad Aotsan!!! Ma già nel 1887 si hanno le prime tracce di questo dolce. Il concittadino di fama mondiale Michele Lessona, scriveva: “Quelli di Venaria quando andavano ad Altessano a mangiare i canestrelli e a bere il vino bianco...”
<< È un prodotto che, oltre a garantire la perpetuazione delle tradizioni, - dichiara l'assessore alle Politiche Economiche e del Lavoro della Città di Venaria Reale, Umberto Demarchi - può essere occasione per far muovere l'economia della città, offrendo opportunità di lavoro >>. Un sentito grazie a tutti i volontari ed alle associazioni cittadine è stato espresso dal vicesindaco Paolo Berger.
Un dolce rinomato al punto tale da attirare in paese torinesi, e non solo..
L’inserimento nel Paniere è merito della Pro Loco di Altessano-Venaria che ora punta alla valorizzazione di altri prodotti locali: zucchino e cioccolato al bergamotto. << Il lungo ed intenso iter di valorizzazione del nostro Canestrello ci ha portati a questo importante riconoscimento. Siamo grati a tutti coloro che ci hanno affiancato in questo percorso>>. Questo è quanto conclude il presidente della Pro Loco Altessano-Venaria Claudio Macario Ban. Ora solo più gli ingredienti: farina doppio zero, zucchero, burro, uova freschissime, scorza di agrumi, latte, vaniglia e aromi naturali. Ma il Canestrello di Altessano, rimane inimitabile grazie anche all'unicità degli stampi in ferro che la Pro Loco molto gelosamente conserva.

I Canestrelli di Altessano, dolci tipici sopravvissuti all’omologazione del gusto, sono quindi da oggi tutelati dal "Paniere" dei prodotti tipici della Provincia di Torino.
Il produttore, che ha ripreso la "ricetta delle nonne", rispetta a pieno le antiche tradizioni, sia nella scelte delle materie prime che nelle modalità di cottura con i tradizionali "ferri", un tempo utilizzati da tutte le massaie per preparare quello che era il vero e unico dolce dei giorni di festa. La lavorazione è interamente manuale, in particolare la preparazione delle palline di pasta, l’infornatura e la cottura con le tradizionali pinze, che riproducono un disegno a rete in rilievo o gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari.
Venaria, trovandosi a metà strada tra il Canavese e la Valsusa, ricopre un po' il ruolo di trait d'union tra i due territori. Dopo le positive verifiche sulla tipicità del prodotto e sulle rispondenze con il disciplinare a cui devono sottoporsti tutti i produttori, come è avvenuto per tanti altri prodotti entrati a far parte del "Paniere", il tipico canestrello contribuirà anche alla visibilità e notorietà del territorio venariese.

Un po’ di storia… e geografia

Le origini del Canestrello sono testimoniate nei bilanci del "Capitolo Eporediese", a partire dal 1401: i canestrelli erano chiamati "nebule". Erano cialde a base di farina e burro, preparate per pagare le rappresentazioni di attori-chierici, insieme a vino e zucchero. In seguito (e ancora oggi) furono utilizzati come il tipico dolce riservato delle feste (nozze, cresime, feste patronali). Il nome deriva dal fatto che venivano serviti in caratteristici "canestri". La ricetta-base prevede l’utilizzo di farina tipo 00, zucchero, burro, uova, scorza di limone grattugiata, vanillina, liquore o vino. L’olio d’oliva extravergine, il latte e il lievito possono essere presenti. La tipologia al cacao viene aggiunta di tale ingrediente per il 12-35% del peso della farina. L’impasto derivante dall’amalgamazione degli ingredienti può riposare per alcune ore, per essere poi diviso a formare piccole biglie, che vengono cotte su di una piastra elettrica o sul caratteristico ferro a pinza. La cottura avviene da entrambi i lati per un tempo totale di 15-90 secondi, a seconda dello spessore del canestrello. Dalla pressatura ne deriva in superficie un’incisione costituita da disegni o da grigliature diverse. La zona di produzione dei Canestrelli della Provincia di Torino comprende i Comuni di Almese, Avigliana, Borgone di Susa, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Caselette, Chianocco, Chiusa San Michele, Condove, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Moncenisio, Novalesa, Rubiana, Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, San Didero, San Giorio di Susa, Vaie, Venaus, Villar Dora, Villarfocchiardo, Borgofranco d’Ivrea, Caluso, Montanaro, Mazzé, Rondissone, San Giorio, Tonengo di Mazzé, Venaria.



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